I progressisti utopisti non sono persone per bene sviate da entusiasmi eccessivi che annebbiano la vista; sono pericolosi nemici dell'umanità

martedì, luglio 25, 2006

La dea ragione partorisce solo topolini ciechi

L'eccellente mediazione di cui il Governo Italiano si prende la maggior parte dei meriti ha portato a risultati di progrsso prodigiosi. Si potrà fare la ricerca sugli embrioni senza distruggerli. Ed è solo il primo passo, poi avremo la botte piena e la moglie ubriaca, lamette da barba che non prederanno mai l'affilatura ed infine tra fiumi di latte e miele del petrolio che brucia pulito e rinnovabile.
Ma stiamo al presente. Per salvare la coscienza delle anime belle di sinistra (leggi Binetti) e probabilmente per evitare il veto della Germania (la Merkel avrà capito cosa ha approvato?) l'UE ha varato i tanto attesi finanziamenti sulle linee di cellule staminali embrionali già esistenti con il divieto però di distruggere gli embrioni. Ma se non possono distruggere gli embrioni da dove prendono queste cellule staminali?
Visto che non hanno ancora trovato il modo di produrre cellule in autonomia da qualche parte dovranno pur prenderle. Semplicemente pagheranno qulcuno per distruggere gli embrioni al posto loro. Nuovo mercato, nuovo commercio, strano non ci avesse pensato prima il ministro Bersani.
Mussi ammette:"Il testo finale contiene un filo di ipocrisia. Sono stati negati i finanziamenti alla ricerca che comporta la distruzione degli embrioni, ma non a quella che utilizza staminali importate dall'estero. Il Consiglio europeo ha chiuso la porta da un lato e aperto la finestra dall'altro".
In fondo si sta solo parlando di sterminare qualche migliaio (o miglione) di piccolissimi bambini surgelati in quei paradisi dei diritti umani noti per l'attenzione a questi problemi. Chissà quanto viene un chilo di cellule staminali in Cambogia o in Corea? I campioni della tutela del malato che illuminano i nostri cupi giorni con future (e per nulla certe) mirabolanti cure si sono forse chiesti se questi illustri pionieri della gaia scienza abbiano una qualche cura per le giovani donne sottoposte ad iperovulazione per la produzione del prezioso materiale genetico? Oppure, divenute un poco cresciutelle per la prostituzione minorile, le si può comprare per una tazza di riso al fine della riproduzione in vitro (mentre alcune nobili femministe sono girate dall'altra parte)?
Ecco le magnifiche sorti e progressive dell'unana gente.
Sempre Mussi spiega"Mentre noi discutiamo sulla liceità delle staminali prelevate da embrioni distrutti, nei laboratori si riescono a ottenere queste preziose cellule senza intaccare vite umane. [peccato siano staminali adulte ndr] Grazie alle nuove opportunità della scienza, molto più rispettose dei limiti dell'etica, anche le posizioni dei cattolici non potranno che ammorbidirsi. Sarà la ricerca stessa a rendere obsoleto il dibattito di oggi."
Insomma la dea ragione partorisce solo topolini ciechi.

mercoledì, luglio 12, 2006

Cosa ribolle all'ombra del cedro

L'esistenza delle truppe Hezbollah costituisce uno dei punti controversi della vicenda che infiamma il medio oriente. Nate in conseguenza all'occupazione di alcuni territori libanesi da parte delle truppe israeliane alla fine della guerra del sinai (1982) come gruppi di liberazione ispirati alla "rivoluzione islamica" di Kameini mantengono uno stretto collegamento con l'Iran e con le sue dottrine fondamentaliste. La storia del gruppo è costellata di attacchi terroristici sempre giustificati dalla presenza invasiva dello stato israeliano. Il 25 maggio 2000 Israele ritira le truppe dietro la linea di confine stabilita dall'ONU che definisce il ritiro "completo". Tuttavia gli Hezbollah non accettano la cosa sostenendo che è rimasto sotto occupazione il territorio delle Shebaa Farms 28 km quadrati vicino alle alture del golan e da questo prendono il pretesto per non sciolgiersi, nemmeno quando la richiesta è stata formalizzata allo stato del Libano da una risoluzione dell'ONU nel 2004. Questa tolleranza e l'essenza paramilitare - nazionalistica dell'organizzazione rendono riconducibili le sue azioni al governo di Damasco, che dovrà faticare per distinguersene.

Il valore delle parole

La situazione in Medio Oriente appare gravissima. Dopo l'incursione di alcuni Hezbollah in territorio israeliano, che ha portato alla cattura di due soldati d'Israele e l'uccision di un numero imprecisato, è avvenuta la dura risposta del Governo Olmert con il bombardamento di una centrale elettrica libanese ed il richiamo di 6000 riservisti, in quanto sui considera l'accaduto come opera di uno stato sovrano e dunque una dichiarazione di guerra.
Le cose sembrano precipitare al momento e sembra che l'equidistanza di UE ed Onu non giovi al rasserenamento.
E' però sconcertante la dichiarazione (tratta dall'ANSA) di "Siria e Iran che hanno giustificato oggi - per bocca del vice presidente siriano, Faruk al-Sharaa, e del segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano, Ali Larijani - l'attacco dei guerriglieri Hezbollah. "L'occupazione è la principale ragione e fonte di provocazione contro i palestinesi e i libanesi, e perciò esiste una resistenza palestinese e libanese", ha dichiarato al-Sharaa. "Decine di migliaia di bambini, donne e uomini palestinesi sono nelle carceri israeliane. Allora perchè tanto rumore per uno o più prigionieri israeliani?", ha affermato Larijani."
Che un atto aggressivo nei confronti di un'altro stato sia definito resistenza non appare casuale ed il timore che un tale rovesciamento del senso comune eccheggi intepretazioni formulate in precedenza in Europa (e specialmente in Italia) e sia usato per giustificare ogni attacco al nemico non sembra essere infondato.

martedì, luglio 11, 2006

Scricchiolii sinistri

D'alema: "Se non va bene, il mandato e' a disposizione, purche' non mi si chiedano stravaganze che non sono nel mio Dna". Dopo quella del ministro Mastella questa è la seconda affermazione di "disponibilità" di uno scranno nel tormentato (e affollato) consiglio dei ministri dell'unione e non sono ancora passati i fatidici 100 giorni dal giuramento. Berlusconi aveva predetto il caos, ma che sia proprio quello vestito da marinaretto a dover giocare questa carta lascia perplessi.
Sembra che il governo no sia riuscito, nonostante gli evidenti tentativi, a catalizzare l'effetto campioni del mondo, d'altra parte proprio nella sua maggioranza c'era chi tifava Ghana...

Due P(a)esi, due misure

Iniziamo con un poco di fantastoria.
Europei 2004, Totti sputa a Poulsen, gioca comunque un meraviglioso europeo che la nazionale perde con la Grecia. Riuscite ad immaginarvi le reazioni ad un eventuale pallone d'oro vinto dal Pupone?
Una campagna mediatica di puri amanti del calcio che si stracciano vesti e fanno di tutto per massacrare l'indegno.
In relatà Totti si è preso la sua bella dose di esecrazioni, ha chiesto scusa, con i giornali Italiani che facevano gara a chi era più inflessibile nella condanna arrivando a dipingere il danese come "un giocatore che forse aveva esagerato con il gioco duro, un onesto difensore che forse sarà ricordato solo per aver ricevuto uno sputo dal grande Totti."( La (solita) Repubblica) Immagine poi smentita da Ancelotti dopo Mialn - Shalke nel 2005 "E' un codardo, un brutto giocatore - dice Ancelotti di Poulsen - fa il lavoro sporco quando l'arbitro gli gira le spalle. Non entra duro, di fronte all'avversario, ma dà calcetti in continuazione. Non dovrebbe giocare a calcio, ma fare la lotta greco-romana. Calcetti, spinte, trattenute, gomitate. Questo è il suo repertorio".
Tuttavia si era troppo impegnati ad esecrare Totti per pensare a Poulsen.
Oggi al contrario Zidane ha veramente vinto il pallone d'oro, solo che dopo, il formale "ha gravemente sbaglaito" , impazza su tutti i giornali internazionali il totoinsulto ovvero "cosa ha detto Materazzi?". Tutti a usare esperti che, curiosamente, riescono ad arrivare a tante versioni diverse da far pensare al fatto che Matrix abbia la glossolalia (ovvero il dono delle lingue) e sia in grado di vomitare, con una sola locuzione, insulti che tutti percepiscono diversi a seconda di ciò che impressiona di più.
Per il corrispettivo del manifesto in inghilterra (the Guardian) ha detto
che "è il figlio di una puttana terrorista e di andare a fare in culo", parola di esperto di Scotland Yard.
Per il fratello gli ha detto di essere un "figlio di Hakris" (collaborazionisti dei francesi al tempo della guerra d'algeria- Materazzi nel tempo libero ha vinto un dottorato in storia contemporanea).
Per S.o.S razzismo "sporco negro terrorista", per la lega delle Mamme "tua madre è terrorista", per l'associazione Sorelle dei calciatori "tua sorella è una racchia terrorista", per i terroristi internazionali poveri ed indifesi "te la fai con Bush e i Neocon", per il club mogli francesi "Piantala di tirami la maglietta. Se proprio la vuoi, te la regalo dopo la fine" avrebbe detto il capitano francese. "Preferisco toglierla a tua moglie(terrorista NDR)" avrebbe replicato il difensore italiano.
Ottima la sintesi di Andrea Marcenaro sul Foglio “Zizou, te lo devo proprio dire: tua moglie ha un Kalashnikov tatuato sulla chiappa destra”.
Comunque sia il merito di tutto ciò (ovvero il mondo alla rovescia) è esclusivamente di noi italiani subito pronti a lavare i panni sporchi (presunti, veri o intercettati che siano) il più moralisticamente possibile.
E quindi al posto di far notare che il pallone d'oro così può apparire brutto e che indipendentemente dalle offese le testate non si danno, ecco subito che i giovani giusti che adorano il sole (capitanati al solito da Repubblica) sono pronti a smascherare ed esecrare l'infamia che un sano sistema di intercettazioni avrebbe subito palesato!
Tanto che un Riccardo Villari, deputato ulivo, che già voleva far togliere a Gherard Plankesteiner la medaglia di bronzo nello slittino poichè, essendo altoatesino e parlando poco l'italiano, non cantava bene l'Inno di Mameli (come se il bolognese Prodi non si limitasse a boffonchiare), ha pensato bene di proporre addirittura un'interpellanza parlamentare al ministro Melandri per appurare il contenuto dell'insulto.
A breve probabilmente i giudici di quelche località a caso (Milano) chiederanno di attribuire la coppa alla Francia come ristoro per le nostre colpe...

lunedì, luglio 10, 2006

Cara Benzina...

Il prezzo della benzina a Milano ha ormai toccato in alcuni distributori 1.411 €, circa 2735 lire; Il che vuo dire che ormai con 20 € si fanno meno di 15 litri di verde senza piombo anche al self service.
Vorrei sul punto sottolineare 2 problemi non indifferenti.
Inizio col segnalarvi questo interessante sito che offre informazioni sui prezzi medi e permette di individuare i distributori più a buon mercato.
Se si confrontano i dati risulta immediatamente evidente che i prezzi migliori sono praticati dai piccoli distributori indipendenti solitamente ubicati in luoghi poco vicini al gerande traffico, mentre quelli che fanno riferimento alle grandi catene praticano quelli più alti. Tutto ciò fuori da una qualsiasi logica di mercato! In qualsiasi settore la grande distribzione dovrebbe essere in grado di offrire prezzi più vantaggiosi in virtù delle economie di scala, mentre la piccola distribuzione dovrebbe essere in grado di sopravvivere dato il suo posizionamento localistico (anche se costa di più è più vicina).
Questa situazione dovrebbe far riflettere quando si parla di liberalizzazioni: i prezzi sono decisi dai singoli gestori (le compagnie indicano solo quelli consigliati) eppure non sembra affatto si sia instaurata una dinamica di mercato "virtuosa".

L'altro grande mistero è quello del'E85, ovvero quel carburante composto dall'85% di etanolo e dal restante 15% di benzina verde. L'etanolo si produce fermentando mais, canna da zucchero e in generale tutti gli scati agricoli. Il prezzo di produzione industriale è relativamente basso (0,25 € al litro) anche se laddove è usato come combustibile è aumentato.
Questo caburante ha svariati pregi, in quanto la combustione dell'etanolo è molto più pulita della benzina per l'alta concentrazione di ossigeno, la minore produzione di anidride carbonica (tra il 39% e il 46% in meno degli altri combstibili in commercio) oltre la ridottissima emissione delle famigerate polveri sottili. Inoltre l'etanolo è idrosolubile e atossico (è paragonabile all'alcohol denaturato). Ha anche vantaggi strategigi visto che i motori flessibili necessari per il suo utilizzo funzionano anche abenzina verde normale evitando di dover ristrutturare in blocco la catena di distribuzione. Con il migliorare delle tecnologie impiegate gli effetti benefici continuano ad aumentare.
L'amministrazione Bush ne ha addirittura previsto l'utilizzo su scala più vasta per liberare gli USA dalla dipendenza da l petrolio.
Ma non è finita.
Il brevetto per le centraline necessarie ai motori flessibili è italiano (Magneti Marelli) ed indovinate ch produce le auto per il mercato che più fa uso del combustibile in questione? La Fiat Naturalmente!
Infine utilizzato insieme alle tecnologie dei motori ibridi benzina-elettrico (quello della Prius per intenderci) potrebbe consentire di fare più di 100 km con un solo litro di verde!
Ricapitolando l'introduzione dell'E85 in Italia:
  1. Consentirebbe un abbatimento dei costi (ormai insostenibili) della circolazione.
  2. Favorirebbe una progressiva riduzione dell'inquinamento.
  3. Ridurrebbe la dipendenza dell'Italia dal petrolio. (guardando alla situazione internazionale non è poco).
La vera domanda quindi è: "Perchè non c'è ancora?"

Campioni del Mondo!

martedì, luglio 04, 2006

Immedesimazione

Italia - Germania: 0 - 0.
Fine primo tempo.
Sto fisicamente male.
- Continua -
Fine tempi regolamentari: 0 - 0.
Sto sempre peggio.
- Continua -
Tipudio.

lunedì, luglio 03, 2006

I confini di un ministero

Piccata uscita del ministro Mastella sul decreto "liberalizzatore": "Non vorrei che ci fosse un atteggiamento di questo genere: le cose che vanno bene sono merito di alcuni ministri; poi invece ci sono quelli che devono fronteggiare la recrudescenza della vertenza con gli ordini professionali e quant'altro. Gli ordini sono una specificità del ministro guardasigilli e rimangono tali fino a quando io sto al governo. Non ci possono essere continue espropriazioni di titolarità che mi toccano una volta con un ministro, un'altra volta con un altro ministro. Un conto è toccare economicamente le professioni, un altro conto è annunciare in maniera non sobria che si sovvertono le linee sugli ordini e sulle professioni che sono di mia competenza. Se altri la pensano diversamente, si accomodino, possono prendere il mio posto

Cosa ti combina Bersani in una giornata estiva

Le Liberalizzazioni proposte dal Ministro Bersani, prima facie, non possono che far piacere e tuttavia (anche per la scarsa chairezza dei documenti offerti dal governo), le paventate migliorie sembrano essere fragili negli esiti.
Per prima cosa il metodo utilizzato dal Ministro Bersani, per quanto coraggioso, pare cotraddittorio rispetto alle posizioni del governo. La parola d'ordine sino ad oggi è stata: concertazione, con sindacati e confindustria pronti a dire la loro (ed a far valere i loro veti) su tutto ciò che li riguarda.
Adesso si scopre che è una concertazione asimmetirica (come segnala Carlo Panella Tassinari, farmacisti e "popolo Iva": paria della concertazione dell'Unione) e mentre i primi concertano altri subiscono e basta.
Questa osservazione rileva non tanto come censura moralistica all'incoerenza dell'operato, ma come dubbio circa l'effettività delle proposte. Vediamo perchè.
  1. Per prima cosa queste liberalizzazioni a "costo zero" sono indifferenti solo per le tasche dello stato, mentre sono piuttosto salate per quanti le subiscono, provaocando alcuni squilibri. Ad esempio un tassista che ha acquistato ieri a caro prezzo una licenza oggi vede completamente bruciato il suo investimento con il rischio che i concorrenti, potendo entrare gratutitamente, spendano quei soldi in servizi migliori (ad esempio un'auto più confortevole) escludendolo dal mercato.
  2. Queste liberalizzazioni incidono prevalentemente su gruppi organizzati i quali forti del disagio degli aderenti avranno buon gioco a denunciare il doppio regime di trattamento come leva per alleviare (o addirittura evitare) la pillola avvelenata. Si veda ad esempio il comunicato stampa del Consiglio Nazionale Forense.
  3. Alcune ricatte appaiono frammentarie, il che aumenta il rischio di insuccesso. Prendiamo ancora ad esempio le tariffe degli avvocati. E' stato spesso segnalato (diario di due economisti - il Foglio, 28.04.2006, pag 2) come il sistema tariffario vigente sia uno dei freni ad una sana concorrenza ed alla crescita esponenziale di avvocati e liti. Tuttavia la sola rimozione di limiti minini (e, forse, massimi) non sembra di per sè sufficiente a creare incentivi virtuosi: comparazioni con il sistema Inglese effettuate da Adrian Zuckerman possono indurre a dimostrare il contrario. Se si riflette sui requisiti necessari al fine di instaurare una concorrenza con effetti virtuosi (ovvero che generi un race to the top del rapporto qualita/prezzo) l'elemento essenziale risulta essere quello dell'informazione, che deve riguardare non solo il prezzo e la qualità del servizio, ma anche elementi strutturali del mercato quali i tempi della giustizia, le capacità dei giudici ecc. Il nostro sistema non è attualmente in grado di offrire buone prospettive su questi elementi ed il rischio è che a parità di condizioni incerte si verifichi un race to the bottom generando squilibri ingiustificati nei prezzi (aumento dei prezzi senza incremento di qualità o corsa al ribasso con relativo peggioramento del servizio nel complesso).
In Conclusione, l'intervento per quanto positivo rischia di essere frustrato dalle posizioni tenute dal governo nei confronti di altri soggetti e da alcune caratteristiche dei mercati nei quali si inseriscono le liberalizzazioni di cui non si è tenuto adeguatamente conto.
In certi casi una liberalizzazione progressiva potrebbe infatti dare migliori risultati, incontrando meno obiezioni (gli investimenti fatti si potrebbero scontare nel tempo riducendone l'impatto negativo) e permettendo correzioni mirate alle variabili del sistema.


Da leggere sul "pacchetto Bersani": L'occasione sprecata , di Panebianco sul Corriere, Quello che Panebianco non dice su Semplicemente Liberale e Te lo do io Giavazzi su Astrolabio.