Malan, Marini, il regolamento ed un po' di memoria storica
Ciò che è successo ieri al senato è sommariamente noto a tutti, se ne parla diffusamente sui giornali, tuttavia sembra mancare un approfondimento sul contenuto delle proteste mosse in modo chiassoso dalla C.d.L. "lanciato" sotto forma di regolamento dal senatore Malan al presidente Marini.
Qual'è il problema? Diversi esponenti della C.d.L. hanno ripetutamente chiesto di esaminare le questioni incidentali (costituzionale e di sospensione) proposte in sede di conversione del decreto legge n.173 (c.d. mille proroghe) ed in sede di esame del disegno di legge n. 379 (c.d. Spacchettamento Ministeri).
Nella seduta n.9 del 27/6 (mattino) le questioni incidentali non sono discusse poichè la parola viene data al ministro Chiti per porre la questione di fiducia, seguono quindi le proteste della C.d.L. che nella seduta n.10 (il pomeriggio stesso) ricorda per voce del senatore Malan che "il presidente Marini avrebbe dovuto, prima di dare la parola al ministro Chiti per porre la questione di fiducia, procedere alla discussione e alla votazione, ai sensi dell'articolo 93, comma 2, del Regolamento del Senato, della questione sospensiva, sollevata in ordine al decreto-legge n. 173".
Il presidente Marini giustifica il suo operato affermando che "il rappresentante del Governo ha chiesto la parola prima del senatore Malan e, in ogni caso, il procedimento fiduciario non può essere sospeso da una questione incidentale. La questione potrà comunque essere approfondita dalla Giunta per il Regolamento."
A questo punto, dopo la fiducia al DL 173 il senatore Malan preannuncia l'intenzione sua, del senatore Stracquadanio e del senatore Pastore di presentare questioni incidentali l'indomani per evitare lo stesso incidente.
L'indomani nella seduta n.11 nel momento in cui si apre la discussione del disegno di legge n. 379 il presidente Marini comunica che la commissione non ha ancora raggiunto un accordo sul problema delle questioni incidentali e prosegue subito passando la parola al ministro Chiti per porre la fiducia.
A questo punto scoppiano le proteste dei tre senatori che avevano chiesto di parlare già dal giorno precedente e ne segue quello che è già noto.
Ora, esaminando le sedute del senato è possibile vedere che quando la fiducia è stata posta dal governo Berlusconi è sempre stata discussa la questione di costituzionalità, a prescindere dall'ordine di intervento. (vedi ad esempio questa seduta)
In effetti il comma 2 dell'art. 93 del regolamento afferma che "La questione pregiudiziale e quella sospensiva hanno carattere incidentale e la discussione non può proseguire se non dopo che il Senato si sia pronunziato su di esse" e sino ad ora è stato sempre interpretato nel senso che va discusso anche in presenza della questione di fiducia.
"Alla discussione sul testo in ordine al quale il Governo abbia posto la questione di fiducia si applicano, secondo la prassi costante e non contestata, le norme generali relative alla disciplina della discussione, nonchè quelle che regolano l'organizzazione dei lavori". (Parere della Giunta per il Regolamento del 19 marzo 1984).
In conclusione, anche se i giovani giusti che adorano il sole avranno da ridire sulle modalità della protesta, è difficile ritenere che il senatore Malan stesse in questa circostanza dalla parte del torto e che il comportamento del presidente Marini non sia stato ingiusto nei confronti delle minoranze.