I progressisti utopisti non sono persone per bene sviate da entusiasmi eccessivi che annebbiano la vista; sono pericolosi nemici dell'umanità

lunedì, settembre 04, 2006

La teoria degli universi paralleli

Per comprendere la complessità del multiuniverso non è necessario passare anni a studiare complessi testi fisici e cosmologigi, basta invece passare qualche settimana nel Regno Unito e quindi tornare in patria.
Scegliere le date giuste è però indispensabile.
Io ad esempio sono partito appena dopo la sofferta votazione del rifinanziamento delle missioni all'estero e sono tornato giusto in tempo per la partenza della missione in Libano. E così ho viggiato, senza altre apparecchiature che un aereo della British Airwails, dall'Universo Italia - A all'universo UK e quindi all'universo Italia - B.
Il fatto che la Gran Bretagna sia un'altro mondo è abbastanza noto: non hanno avuto Napoleone a portare le spore dell'illuminismo francese e quindi non conoscono il sistema metrico decimale, guidano sulla sinistra, mangiano uova e salsicce acolazione e bevono il tè con il latte. (Non sono proprio certo di tutte le connessioni causali)
La cosa strabiliante è stato il passaggio tra gli universi Italia A e B.
Come nei migliori film di fantascienza le circostanze sono le medesime e tuttavia qualche impercettibile variazione ha causato dei veri e propri paradossi. Quando sono partito da I-A ho lasciato una sinistra che si dimenava tra un pacifismo fervido ed un pacifismo acceso, per la quale l'unico sensato strumento di intervento in politica internazionale era la diplomazia ed un qualsiasi uso delle armi, anche a scopo decorativo, era sinonimo di Satana (o per i più laici di Berlusconi). Atterro quindi in I-B, dopo aver letto e visto solo media inglesi per tutto il periodo all'estero (a good way to emprove my english with no italian accent) ed assisto ad uno speciale in prima serata su rai 1 dedicato alla missione in Libano, dichiarazioni giubilanti dell'estabilishment sinistrorso e governo in bella posa sulle varie imbarcazioni.
I toni delle dichiarazioni pubbliche erano tali da non rendere esagerata la definizione di "nuova Crimea" usata in un editoriale de Il Foglio (31.08.2006 - Le ambizioni del governo italiano), quasi che l'Italia stesse finalmente risorgendo alle luci della scena internazionale dopo l'oscuro passato Berlusconiano passato dietro le quinte (statunitensi).
Ma non è stata esattamente la strategia usata da Berlusconi? Certo questa è una missione di pace e fratellanza e quello uno sterminio etnico e oleoso al servizio degli USA, nessun dubbio, ma il rigore con cui in ogni TG si è puntualizzato l'utilizzo del codice militare di pace nella missione UNIFIL2 mi ha nauseato.
Una piccola chiosa sul punto il codice militare si applica nei confronti dei militari impegati in missione e non ha alcun rilievo circa la natura dell'operaizione ed a quanto mi risulta non è stato utilizzato nemmeno in Iraq in quanto, a norma dell'art. 3, Legge penale militare di guerra in relazione al tempo. "La legge penale militare di guerra si applica per i reati da essa preveduti, commessi, in tutto o in parte, dal momento della dichiarazione dello stato di guerra fino a quello della sua cessazione."
Inoltre la gran cassa suonata qua in Italia (B) non trova eco all'estero ed almeno nel Regno Unito è difficile trovare qualche riferimento all'impegno profuso dal nostro governo se non in tono ironico.
Il vero problema di questa missione, sinora per lo più sottaciuto, è che si inserisce nell'alveo di una delle più fallimentari (alla prova dei fatti) operazioni del'onu.
L'originale UNIFIL - United Nations Interim Force in Lebanon - doveva essere una missione temporanea con lo scopo di assicurare il controllo del sud del Libano al legittimo governo libanese e prevenire ulteriori minacce alla pace internazionale.
UNIFIL 2, al momento, si presenta come un potenziamento della missione precedente, senza alcun sensibile mutamento, tanto che il comandante responsabile delle operazioni, Alain Pellegrini, è lo stesso che ha gestito UNIFIL dal 2004 con i risultati a cui ora assistiamo.
Incredibile come i campioni della "discontinuità" a tutti i costi non se ne siano nemmeno accorti.
Tuttavia, se le singolarità di curvatura sono attraversabili, allora è possibile connettere universi distinti...